CANI DA CARNE IN GABBIE METALLICHE SI ALIMENTANO DI CIBO IMMONDO E PUTRIDO MENTRE ATTENDONO DI ESSERE MACELLATI.
Click HERE for English.
Clicca HERE per leggere l’articolo in coreano. 쓰레기 음식 먹고 도축 기다리는…철장 속 식용견들
Il 9 Agosto 2016 un programma televisivo coreano chiamato “Telecamera in profondità” ha trasmesso la storia di alcune persone che portavano con se’ i loro animali domestici nelle vacanze estive. Il giorno dopo, lo stesso canale ha trasmesso un programma su un’ argomento che i coreani spesso fanno finta di ignorare, perché li fa vergognare e sentire scomodi. Era sui cani che la società ha etichettato come “cani da carne”.
Il programma ha dichiarato che, indipendentemente dal fatto che sia giusto o no mangiare cani, dalla nascita alla macellazione, esistono gravi problemi legati al commercio di carne di cane.
Il giornalista racconta che, recatosi in uno degli stabilimenti dove venivano allevati i cani, alcuni di loro, spaventati da passi sconosciuti, cominciarono ad abbaiare. Dopo, narra di aver visto una cagna mamma ricoperta di ferite necrotiche che allattava i suoi cuccioli e un’altro cane, legato, che mostrava un comportamento ansioso e ripetitivo. Il cibo che davano ai cani era infestato dalle larve e putrido.
In un’ altro allevamento ha potuto vedere organi di cani in borse di plastica e una testa ed altri organi che galleggiavano nelle ciotole dei cani piene di un liquido scuro acquoso, putrido e fetido, ma i cani affamati, non avevano altra scelta che mangiarlo.
Il giornalista chiede allora all’ allevatore come mai i cani non vengono alimentati con mangime normale. Risponde quindi l’ allevatore: “i cani devono mangiare ‘Jjambap’, ossia, cibo putrido, perché rende la loro carne più gustosa. La gente non compra cani alimentati con mangime”.
La fattoria era immonda e le condizioni sanitarie inesistenti. Carcasse di cani morti giacevano in secchielli d’ acqua e il suolo era ricoperto dappertutto da ossa, pelle e sangue attorno al mattatoio. Si vedeva chiaramente la totale mancanza d’ igiene.
Gli esperti avvisano che la carne dei cani allevati in queste condizioni è nociva per la salute umana. Il veterinario Bo-Young Myeong, appartenente all’ Associazione di Animali Abbandonati, ha dichiarato che, il cibo che danno ai cani, contiene scarti della macellazione, piombo, metalli pesanti, batteri e germi, che sono altamente nocivi e possono causare gravi malattie.
Il giornalista si è reso conto che l’affermazione che esistono razze specifiche di “cani da carne” è ben differente dalla realtà. Nell’ allevamento ha visto cani di pura razza ai quali erano state rimosse le corde vocali per evitare che abbaiassero e quindi prevenire il rumore ed anche cani da compagnia di piccola taglia. Cani malati e cani rubati con ancora il collare attorno al collo. Tutti quanti destinati al mattatoio.
La legge di protezione animale, che proibisce di ammazare animali di fronte ad altri della stessa specie, viene apertamente ignorata. L’ allevatore dichiara inoltre che, i cani grandi, che non muoiono con l’ elettrocuzione, li finisce con un martello pneumatico e li lascia dissanguare. La mattanza e macellazione dei cani avviene usando i metodi più disumani e crudeli, ignorando completamente qualsiasi normativa legale.
Il consumo di carne di cane NON È LEGALE in Corea del Sud. Ciononostante, la maggioranza dei coreani dimostra una profonda indifferenza verso la legge e qualsiasi principio morale, non facendo nulla per fermare il commercio di carne di cane, allegando, che non vi sono leggi per proibire quest’ industria. Questa è chiaramente solo una scusa per paura di turbare quest’ industria e i mangiatori di cani.
Come potete vedere da questo reportage, l’ orribile e immorale commercio di carne di cane continua indisturbato e i cani stanno soffrendo immensamente. Ogni anno, milioni di cani vengono brutalmente torturati e mangiati come se fosse completamente legale, e questa pratica continuerà, fino a che non si rafforzino e facciano applicare le leggi.
finquando la legge non verrà fatta rispettare e questo scempio continuerà, starò estremamente attenta che nessuna delle persone che conosco faccia acquisti provenienti -anche solo in piccola parte- dalla Korea.